Da Nord a Sud, ecco 16 varietà di aglio, dalle più diffuse alle più rare, ognuna con caratteristiche peculiari. Tutte da scoprire e da tutelare!
Aglio di Voghiera DOP
L’aglio bianco è la varietà più coltivata in Italia. Uno dei suoi rappresentanti più illustri è la DOP emiliana Voghiera, il cui nome indica uno dei cinque comuni dell’entroterra ferrarese in cui viene prodotto. Il territorio dove nasce è fondamentale per il prodotto: il clima tipico della Pianura Padana, temperato e asciutto, lo rende speciale. Dai terreni argillosi, argilloso–limosi, dalla presenza di sabbie di origine fluviale, deriva la forma compatta e regolare dei bulbi. Il gusto è particolarmente dolce e delicato, meno pungente rispetto ad altre varietà, adatto anche a chi normalmente non ama o non digerisce l’aglio.
Aglio bianco piacentino
L’aglio bianco piacentino IGP è una delle varietà più diffuse in Italia. Per le grandi dimensioni e l’alta produttività, viene definito il “ Re dell’Aglio”.
Aglio Polesano DOP
Di forma regolare e compatta, colore bianco e lucente, questa DOP veneta è conosciuta fin dall’Ottocento e viene coltivata nella provincia di Rovigo, corrispondente alla zona del Polesine da cui prende il nome. È proprio il tipo di terreno alluvionale, ricco di calcio, magnesio, fosforo e potassio a rendere unico questo prodotto dall’aroma delicato e sapore intenso.
Aglio bianco napoletano
Questa varietà si presenta a tunica bianca, con tuniche bianco-argentate, bulbi regolari con 14-15 bulbilli. Segue un ciclo di produzione preciso, scandito dalle ricorrenze religiose. Per tradizione infatti si raccoglie il 13 giugno, festa di Sant’Antonio, e si fa seccare fino al 24 giugno, il turno di San Giovanni. Si procede poi all’intreccio delle tradizionali trecce.
Aglio rosa primaticcio
Le varietà di aglio rosa hanno, di solito, un sapore più delicato rispetto al bianco. Vengono seminate più tardi e si conservano per un periodo minore. Una di queste è l’aglio rosa Primaticcio, coltivata nel centro-nord Italia che ha almeno due cugini al sud, il Rosa Napoletano e il Rosa di Agrigento Questa tipologia di aglio si presta ad essere consumato fresco e per questo poco conservabile. E’ di buona pezzatura e tuniche rosa chiaro.
Aglio di Vessalico
L’aglio di Vessalico è unico nel suo genere: coltivato in piccoli terrazzamenti in altitudine nell’entroterra ligure, viene tradizionalmente confezionato in reste, le lunghissime trecce realizzate rigorosamente a mano ed in precisi momenti della giornata, in cui il livello di umidità è maggiore. In questo modo le foglie intrecciate non si spezzano, garantendo una maggiore conservabilità alle teste essiccate. Il nome è legato alla fiera che si tiene a fondo valle nel comune di Vessalico.
Aglio rosso di Sulmona
Le varietà di aglio rosso si differenziano ulteriormente per l’elevato contenuto in sostanze antiossidanti come tiamina, riboflavina e vitamina C, maggiore concentrazione di sostanze solforate e allicina, sapore piccante e dimensioni ridotte. L’aglio rosso di Sulmona è una varietà autoctona di aglio, appartenente alla famiglia delle Liliaceae, coltivata principalmente nel territorio della valle Peligna ed in particolare a Sulmona, in provincia dell’Aquila. Ha elevata conservabilità e sapore molto intenso.
Aglio rosso di Nubia
L’aglio rosso di Nubia, o aglio di Paceco o ancora aglio di Trapani, è una varietà di aglio, caratterizzata dall’intenso colore rosso porpora delle tuniche dei suoi bulbilli. L’area storica di produzione è Paceco, una piccola contrada dell’assolata provincia di Trapani dai terreni scuri ed argillosi. Questa varietà dal sapore piccante è caratterizzata da un elevatissimo contenuto in allicina, il composto organico pungente dalle proprietà antinfiammatorie e antiossidanti. Viene confezionato a cento teste alla volta.
Aglio rosso maremmano
L’ecotipo maremmano di aglio rosso rappresenta il classico esempio della botte piccola: è di dimensioni ridotte ma si difende bene sul piano di gusto ed olfatto, particolarmente incisivi e pungenti.
Aglio storico Caraglio
Questa piccola produzione montana nel cuore della Valle Grana, provincia di Cuneo, è dal 2009 Presidio Slow Food. Il microclima di questa zona dona all’aglio storico di Caraglio il caratteristico sapore e odore delicato, oltre ad una buona (e molto apprezzata) digeribilità.
Aglio di Resia
Una minuscola produzione al confine tra Italia e Slovenia, l’aglio di Resia è una varietà dal colore rossastro e di piccole dimensioni. Ha profumo molto intenso ed aromatico, oltre ad un sapore particolarmente pungente.
Aglio rosa di Nicastro
La varietà rosa di Nicastro è un prodotto storico di Lamezia Terme, provincia di Catanzaro. Si tratta di un aglio di nicchia, tenuto in vita da un manipolo di intrepidi produttori e dall’Arca del Gusto Slow Food. Ha dimensioni medie, profumo intenso e sapore poco amaro.
Antico aglio dell’Ufita
Specialità della cucina irpina, l’antico aglio dell’Ufita viene coltivato nella fertile valle del fiume omonimo, insieme a pomodorini, cavolfiori e leguminose. Ha aroma intenso e sapore piccante, dovuto principalmente al contenuto elevato di allicina.
Aglio rosso di Proceno
L’aglio rosso di Proceno è una chicca dalle origini antichissime. La coltivazione di aglio in questa piccola zona del viterbese, circoscritta ai comuni di Proceno e Acquapendente, risale ai tempi degli Etruschi. Questa varietà si distingue per il colore acceso, la lunga conservazione e la buona digeribilità.
Aglione della Val di Chiana
L’Aglione, prodotto tipico della Val di Chiana tra Arezzo e Siena, è il classico gigante buono. Pianta orticola di grandi dimensioni (un aglio-one appunto), varia dai 200 ai 600 grammi di peso, ma non aspettarti una bomba odorosa e indigeribile, anzi. L’aglione ha un gusto delicatissimo dalle conseguenze su alito e digestione davvero irrisorie: per questo motivo è chiamato “ aglio del bacio” o “degli innamorati ”.